23 ottobre 2009

Buondì cake!

Per la colazione stiamo rimanendo a secco. La dispensa langue e prima di Sabato sarà difficile rimpinguarla. E poi non è con i dolci buoni e facili che le nostre mamme ci hanno tirato su, anche quando il tempo era poco e le cose da fare richiedevano comunque energia? Di forze alle 10.30 di sera me ne restano veramente poche, però con l'aiuto del mio megarobot Mazinga da cucina le cose diventano più semplici e si materializzano prima. Questo plumcake mega sa di caffè e cannella. Ha visto la luce mentre il maritozzo gridava gol perchè la Roma stava segnando e Zigulì mi faceva compagnia come di solito quando in cucina il dolceforno va. Ho semplicemente e nell'ordine introdotto nel bicchierone del robot in sequenza: 3 uova intere, due cucchiai abbondanti di miele, 150g di zucchero di canna, un vasetto di yogurt al caffè e una tazzina d'espresso moka fatto sul momento, 100 ml di olio di semi (sostituibili anche con 80g di burro fuso), 300g. di farina mista manitoba-00, circa due cucchiaini di cremor tartaro, cannella una spolverata, per profumare, e poi prima d'infornare guarnito con granella di zucchero la superficie. Preparare un pò di carta forno in uno stampo da plumcake e dopo aver lasciato a prendere forma il composto qualche minuto, in modo che si distribuisca in maniera uniforme, infornare a 180° per 35 minuti. Il primo naso radar di casa ha notevolmente apprezzato gli aromi che dal super Buondì si sono sprigionati appena sfornato!

22 ottobre 2009

Brutta ma buona buona

Una mela! Una mela cotta e profumata che funge da frutta e dessert! Certo se meglio presentata più appetibile, ma l'importante, il risultato, mi ha convinto. Avrete di stagione già qualche mela rossa...scrocchiarella ... fresca a disposizione? Ok! Levatele il torsolo e incoronatela con chiodi di garofano. Ponetela su cartaforno procurandovi , per riempire il vuoto lasciato dal torsolo, granella di nocciole, riso o orzo soffiato, due cucchiai di Marsala all'uovo, tre di acqua liscia, cannella in polvere e zucchero di canna per spolverare. Lasicatela in posa due minuti e poi infornate a 180° in forno ventilato per 20 minuti. Sfornate e servite con il sughetto che si sarà formato e tre cucchiaini di nutella e nocciole crude d'accompagnamento. Ma buona, ma buona che dirvi non so!

15 ottobre 2009

Minestra di ceci z&z e Sette vasetti e ½ al bergamotto





E’ arrivato il primo freddo, ragazzi che contraccolpo! Ancora due giorni fa le maniche corte ci sembrava impossibile dovessero venir meno, ma così è davvero una cosa esagerata! Dal caldo al freddo repentino senza mezze misure, chiaro che oltre a un po’ di tensione dettata dal cambio stagionale, anche la cucina strizzi l’occhio all’autunno. Ieri sera una bella minestra di ceci fumante e confortante, a fronte di una giornata impossibile o quasi. Ho messo ad ammollare degli ottimi ceci in acqua e bicarbonato dal mattino. A sera li ho scolati e precotti con acqua nuova in pentola a pressione, per 20 minuti. Intanto nell’altra pentola a pressione, quella più capiente, ho dadolato della zucca e delle zucchine, ho aggiunto della cipolla bianca affettata a velo, uno spicchio d’aglio, del basilico spezzettato a mano, olio extra e una presa di sale. Ho appena fatto sfrigolare le verdure ed aggiunto i cece scolati e prelessati, al tutto dopo appena due minuti unito un pò del passato di verdure vegetale che mi era avanzato dal giorno prima, due bicchieri d’acqua e chiuso a pressione per altri venti minuti. Il risultato non appena svuotato la caldaia è stato quello che potete vedere in foto. Consolante davvero! Poco fa invece, in crisi d’astinenza da dolce-forno, ho preparato la prima goduria di stagione: ricordate la famosa sette vasetti di In cucina con me? Ancora una rivisitazione della base a cui o aggiunto, due cucchiai di cous cous cotto con panna e burro, tre carote medie grattugiate, un mezzo vasetto di yogurt di farina di farro, mezzo succo di un’arancia, circa 20 g di mandorle sfilettate, il vasetto di yogurt era quello dal 150 g della crema bianca muller allo zucchero d’uva. Partendo dalle carote e il cous cous col succo d’arancia, ho aggiunto il resto degli ingredienti tutti nel robot da cucina e fatto mescolare a media velocità fino al termine della preparazione. Poi, prima d’infornare ho profumato la crema ottenuta con qualche goccia d’olio al bergamotto, ho cosparso con il mix muller ( i pallini per intenderci) avanzatomi al cioccolato fondente e un po’ di zucchero di canna. Un piacere annusare e poi pregustare mentre andava in cottura a 180° per 40 minuti circa. Alla fine ho schizzato con granella di zucchero. Mamma che buona!

13 ottobre 2009

Due prove riuscite: Lo Zibibbo e il Graziella

Questa volta, per la prima volta a farla da padrone non è la mia cucina , ma quella che ho potuto assaggiare in due ristoranti diversissimi tra loro, accomunati da un unico ingrediente sapiente : il buon cibo! Quando mangiamo ci nutriamo, ma serve ricordare che facciamo anche un'opera di costruzione e decostruzione di equilibri, di percentuali, di gusto e di chimica. E' gradevole gongolare il palato, ma pure non veder galoppare le trigliceridi rende felici! Devo dire che mi è parso ritrovare tanta cura e amore, per il proprio mestiere in questi due posti, lontani pure territorialmente tra loro. Il primo è stato lo Zibibbo di Firenze: atmosfera semplice ed elegante, ricercata, ma cordiale. Qui ho assaporato un antipasto strepitoso, Patè di fegatini con pain brioche e salsa di arance al Porto, una mousse di melanzane affumicata portentosa, una fiorentina da brivido con misticanza di contorno, bevuto un Sauvignon da paura! Il prezzo un tantino sopra le righe, ma ne vale la pena. Il secondo è stato una scoperta allegra, di quelle che fai in serate stanche e leggere, quando il maritozzo ti dice:" molla i fornelli che si va a trovare un ristorantino..." lui propone, io scelgo. Da quasi due anni ci viviamo vicino e ancora non lo avevamo sperimentato: è la trattoria Graziella di Fiumicino (RM). Una sala spaziosa, forse un pò demodè e ruspantina, ma dove la presenza di famigliole al gran completo e accoglienti visi di camerieri pronti e simpatici fanno la differenza. La cucina a vista pulita ed espressa, i piatti generosi e curati nella qualità come si fosse a casa propria. Pesce fresco, i paccheri al sugo di spigola con capperi e olive ve li consiglio, la pizza leggera e gustosa, non troppo unta, le patate fritte autentiche, non surgelate, il vinello bianco e godibilissimo della casa, e dulcis in fundo una chicca: panna cotta al ginepro con cioccolato fuso e creme caramel gentile! Rapporto qualità prezzo notevole e congruente. Mi sono veramente ripresa dopo una giornata tosta, e ho detto tutto! Di tanto in tanto spero di poterci tornare in entrambi i posti e magari chissa, portarvi con me in molti ... Che aspettate, siete pronti a raggiungerci!? A presto e felici esplorazioni enogastronomiche!

7 ottobre 2009

Straccetti di maiale fruttati alla birra




fettine morbide di maiale


un po’di panna fresca


1 velo di farina -1 bicchiere di birra -1 bicchiere di succo d’ananas

pepe verde e rosa

1 ricciolo di burro

Ricavare dalle fettine degli straccetti e riporli in una ciotola cospargendoli di pepe verde e rosa. Versarvi sopra il succo d’ananas e la birra, quindi lasciare marinare per alcune ore. Post marinatura, sciogliere il burro in un tegame, infarinare e aggiungere la carne. Fare rosolare bene su ambo i lati, irrorare con pochi mestoli della salsa di marinatura e attendere che il sugo si ritiri. A questo punto aggiungere la panna e fare insaporire, salando, per pochi minuti. Ecco fatto, semplice, no?! Con questa ricettina facile partecipo alla raccolta di Cristina, Cuciniamo con la birra e auguro a tutti una buona giornata.

6 ottobre 2009

Riso colorato di primo autunno


Zucca a tocchetti, indivia riccia, pomodorini, cipolla , olio extra, una puntina di dado vegetale. In una pentola a pressione fate rosolare le verdure nella cipolla sottile e l'olio, per qualche minuto, poi aggiungete il riso e fatelo appena tostare nell'insieme mescolandolo al dado vegetale. Coprite con 2 o tre bicchieri d'acqua e lasciate andare per 15 minuti dal fischio. Aprite la pentola depressurizzata, aggiungete sale e mantecate con un nocino di burro. Servite spolverizzato di semi di papavero e mandorle a scaglie. Ghiotto e colorato!

5 ottobre 2009

Musica per il palato


Domenica è sempre domenica, e così ieri a pranzo una sinfonia ha pervaso l'aere della mia cucina beneamata. Vi capita di svegliarvi mai con una musica in testa ?! Sì, una canzone, una melodia, lo stacco di uno spot, o la colonna sonora di un film?!...Tutta la mia vita è stata coronata di musica e passioni. Toreador dalla Carmen di Bizet e gli spaghetti alla chitarra, per esempio. Adoro la Carmen tutta e amo gli spaghettoni alla chitarra della Garofalo, spessi, rugosi e generosi con i sughi. Ecco così che un piatto da incanto ha preso forma mentre cercavo di rendere merito ad una partitura, ... cucinando a ritmo...! Più che altro divertendomi un pò tra il frigo, il lavello e i fornelli. Una Cenerentola new age alle prese con vongole da far spurgare, aglio e prezzemolo da triturare, olio da scaldare, zucchine da fare a julienne con mandolina e pomodori da sbollentare appena per spellarli e schiacciarli con facilità in un secondo tempo. Non sono mancati degli ottimi funghi secchi. Questi gli ingredienti. Ho messo su prima le zucchine grattate con l'olio il pesto d'aglio e prezzemolo, allungando con un goccio di buon vino bianco, due minuti ed ho aggiunto nello stesso tegame 2 pomodori maturi spellati e privati dei semini, un pizzico di peperoncino e poco sale. Dopo una prima e leggerissima cottura ho proseguito inserendo le vongole semisgusciate con la loro acqua filtrata di precottura, altro vino e dopo ho aggiunto i funghi secchi porcini messi prima in ammollo, ad ammorbidirsi. In tutto il tempo che le note della Carmen hanno concesso il brano memorabile del Toreador, sono stata a rimestare l'intingolo, fatto andare a fuoco brioso. Piano si è ristretto il sugo, lentamente si sono aperte le vongole e dopo poco anche le zucchine si sono sfinite ! A quel punto mi è rimasto solo da far andare la cottura degli spaghetti alla chitarra, circa i 14 minuti classici, scolare, amalgamare e rifinire il piatto con un pizzico di pepe nero. Sono piaciuti moltissimo ai commensali intervenuti al banchetto, ma a me di più!