22 dicembre 2009

Carbonara farlocca


e svuotafrigo! Si parte per il Natale e si cerca di svuotare dispensa e frigo? Ecco un'ideuzza al fulmicotone, per gli appassionati del genere:


uova

pancetta

grana

cipolla

sedano

carota

pasta corta


mentre mettete la pila sul fuoco , per far andare la pasta, preparate un soffritto con cipolla, sedano, carota, pancetta. olio sale e pepe q.b. Al bollore calate la pasta, del formato di vostro gradimento, salate e scolatela al dente. Sbattete le uovo col grana ed un pizzico di pepe nero. Versate nella padella del condimento, la pasta e poi a rovescio, la colata di uova e formaggio. Amalgamate e servite non appena l'uovo avrà finito di rapprendersi! A voi tutti felici feste e meraviglie per un 2010 che porti un pò di serenità e gioia nelle nostre case!

29 novembre 2009

Velocemente vostra !












Ecco due soluzioni rapide e gustosissime:





gratin di zucca , funghi e bietina




pulite e tagliate a fette la zucca, circa 1 kg abbondante. Lessate i funghetti coltivati o di bosco che siano. Lessate la bietina. Preparate una panura com prezzemolo, aglio, grana, pangrattato, sale e pepe, olio un filino e un goccio di latte. Una volta freddati i funghi e la bieta mescolate in un recipiente capiente le verdure e la panura. Infornate a 180° per 50 minuti circa, se a forno ventilato un pò di meno. Bagnate in cottura con spruzzi di vino bianco. Buonissimo!






Per il primo una ricetta saporita e colorata:

taccole abbondanti lesse e scolate


pasta Mezzani della garofalo da spezzettare prima di cuocere

pomodorini


cipolla

olio extra

pancetta dolce


zafferano

qualche foglia di Basilico

a gusto uno spicchio d'aglio ( io lo adoro!)

Soffriggere nell'olio la cipolla, l'aglio e i pomodorini con la pancetta, per la metà del tempo tempo che la pasta necessita di cottura. Lessare le taccole ed amalgamarle all'intingolo con il basilico. Dopo un paio di minuti scolare i Mezzani spezzati e spadellarli con le verdure , aggiungendo lo zafferano prima di servire. In tavola colore ed allegria . Ghiottissimi !


Partecipo con questa rivisitazione della pasta con fagiolini, cipolla e pomodoro pugliese al concorso

mailto:Post@%20la%20Past@ di TZATZIKI A COLAZIONE E PASTA GAROFALO .


11 novembre 2009

Ricciola mediterranea

Che di più non si può!


Per 2:


2 fresche fette di tale pesce da tagliare a dadini


Olive verdi un cucchiaio


Capperi una manciatina


Prezzemolo


Pomodorini


Olio evo


Aglio


Origano


1 bicchiere di vino bianco


una punta di peperoncino



Soffriggere appena l'olio, l'aglio e il prezzemolo. Aggiungere subito i pomodorini , i capperi, le olive, e lasciare andare in cottura per 5 minuti. Tagliare il pesce e unirlo al condimento cosparso di origano e bagnato con il vino, da far evaporare. 15 minuti e il piatto è pronto! Solo un momento prima di spegnere aggiungere il peperoncino a gusto.

8 novembre 2009

Crostata di farro alle amarene e Rotolo bluff con marmellata di arance



PANEANGELI DOCET!

Una crostata veloce e sana del sabato pomeriggio:

Ingredienti:

300 g farina (metà doppio zero metà farro)

100 g zucchero ( in piccola parte di canna)

1 uovo

150 g burro freddo ( per me 85g + 3 cucchiai di olio di semi)

1 presa di sale

1 cucchiaio di Sambuca

1/2 bustina lievito

200 g marmellata di amarene da sciogliere con due cucchiai di Marsala all’uovo


Procedimento:

Mescolare le farine con lo zucchero, sale, il Sambuca, uovo, burro a pezzettini + olio e lievito. Impastare rapidamente il tutto fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo.

Stendere 2/3 della pasta sul fondo imburrato e infarinato di uno stampo di diametro 26 cm, formando un bordo di circa 2 cm di pasta. Sciogliere la marmellata con il liquore e spalmarla sulla crostata. Con la pasta rimanente fare delle striscioline e disporle a grata sulla marmellata.

COTTURA: 35 min. 180° parte bassa del forno.




ROTOLO Bluff


Pasta:

3-4 uova

150 g di zucchero

1 bustina di Vanillina

1 pizzico di sale

100 g di farina bianca

50 g di Frumina

1/2 bustina (2 cucchiaini) di LIEVITO

Per farcire e cospargere:


250 g di marmellata

Zucchero al velo



Procedimento

Sbattere a schiuma i tuorli (serbando le chiare) con 3 cucchiai di acqua bollente, aggiungere gradatamente 100 g di zucchero, vanillina e sale, continuando a sbattere fino ad ottenere una massa cremosa.

Montare le chiare a neve durissima, unendovi lo zucchero rimasto, metterle sopra i tuorli sbattuti, quindi setacciarvi sopra la farina mescolata con la Frumina e, per ultimo, il lievito setacciato. Incorporare delicatamente il tutto.

Distribuire l’impasto sulla lastra del forno (30-40 cm) foderata con carta da forno e cuocere per 10-15 minuti nella parte media del forno preriscaldato (elettrico: 180-200°C, ventilato: 160-180°C, a gas: 200-220°C).

Sfornare il dolce, capovolgerlo su un canovaccio cosparso di zucchero e staccare la carta da forno. Quindi tagliare via i bordi del dolce (1 cm circa), spalmarvi la marmellata, arrotolarlo dal lato più lungo e lasciarlo raffreddare.

(NON MI RIESCE MAI DI ARROTOLARLO, E SI VEDE ,URG:::)))!!!!!)


Prima di servire, cospargere il rotolo di zucchero al velo.

6 novembre 2009

Pollo al forno ricetta pseudo Cajun e Gamberi in salsa con fagiolini




Sbirciavo come al solito in uno dei vostri blog quando guardando l'ora, come si dice a Roma, si era fatta "una certa" e urgeva preparare la cena. Pollo, pollo .... ma come provarlo discreto e comunque arrosto? Ecco la soluzione fare capolino dal blog di Max de la piccola casa una goduria di ricetta e una calda accoglienza familiare! Copio e ripropongo con piccole mie varianti in parentesi il buon capolavoro:



Ingredienti per due persone

4 cosce di pollo ( io un pollo in pezzi)

3 cucchiaini di senape

1 cucchiaio di salsa di soia

2 cucchiai generosi di salsa Worcester
( fatta in casa con questa proporzione 1 Cucchiaio Ketchup 1 Cucchiaio salsa di soia 2 cucchiai di Maionese 10 Cl di panna da cucina sale pepe )

Mezzo bicchiere di Jack Daniel’s (o altro Bourbon / Whisky americano - per me Metaxa greca)

Alcune gocce di tabasco ( per me limone, un pizzico d'erba cipollina, maggiorana e pepe verde)

1 cucchiaio di sciroppo d’acero canadese.

il procedimento ricalcato :

fare alcuni tagli sui due lati maggiori delle cosce di pollo, in una bull piccolina (o tazza, o ciotolina, o anghesu, o come volete chiamarla …) versare tutti gli altri ingredienti e con il pennello mescolare per bene.
Sistemate le cosce in una piccola teglia (o leccarda) e spennellate con la salsa quindi lasciate marinare per una mezz’oretta.
Nel frattempo accendete il forno portatelo a 180 gradi, rispennellate per bene le cosce e infornatele. Fate cuocere per circa 20 / 25 minuti. A metà cottura rispennellate ancora con la salsa.
Impiattate e buon appetito con questa ricetta d’oltre oceano.



Da wikipedia per essere informati:
I cajun sono un gruppo etnico costituito dai discendenti dei canadesi francofoni stanziatisi in Louisiana, cui si sono aggiunti nel corso dell'Ottocento un certo numero di immigrati (in massima parte di origine spagnola e tedesca) che hanno adottato la cultura e la lingua francese ampiamente diffuse nello Stato.
La parola cajun potrebbe derivare dalla parola Acadie (Acadia), la regione della Nuova Scozia che i primi ugonotti occuparono nel Nord America. Questa denominazione, a sua volta, potrebbe derivare da larcadie o algatig, nome che appare in numerose mappe del XVI secolo a indicare questi luoghi, abitati soprattutto dai nativi Mi'Kmaq. Acadie potrebbe essere la versione francese di questo nome indiano. Esiste, però, la possibilità che il nome Acadie sia stato dato a queste terre sull'onda della suggestione prodotta dall'Arcadia dei poeti (in particolare l'Arcadia di sir Philip Sidney, pubblicata verso la fine del XVI secolo).


Dedico questo simpatico piatto alla mia amica Tiziana con affetto!


E con la salsa salsa Worcester avanzata il pranzo del maritozzo di domani.
Semplici gamberetti lessi, semplici fagiolini lessi, un filo d'olio e una spruzzata di prezzemolo triturato, con salsa rosè, of course!

3 novembre 2009

Felafel appena rivisitati

I felafel sono un piatto tipico della tradizione Araba e Libanese, costituito da polpette fritte a base di fave o ceci tritati con cipolla, aglio e coriandolo.Qui in Italia, i felafel sono diventati un piatto conosciuto solo da poco tempo, da quando hanno preso piede i ristoranti, take away e le rosticcerie di prodotti Orientali, stile kebab. Semplici da preparare, sono ottimi da utilizzare come antipastini durante una cena o come spuntini per un aperitivo. Questi che ho realizzato oggi in fretta, per pranzo, hanno in più due inserti nell'impasto base pedissequamente ricalcato partendo da qui: delle castagne lesse e delle mandorle pelate frullate nell'insieme, per addolcire l'intensità del cumino. A me son piaciuti, a voi spero quantomeno andranno a genio!

23 ottobre 2009

Buondì cake!

Per la colazione stiamo rimanendo a secco. La dispensa langue e prima di Sabato sarà difficile rimpinguarla. E poi non è con i dolci buoni e facili che le nostre mamme ci hanno tirato su, anche quando il tempo era poco e le cose da fare richiedevano comunque energia? Di forze alle 10.30 di sera me ne restano veramente poche, però con l'aiuto del mio megarobot Mazinga da cucina le cose diventano più semplici e si materializzano prima. Questo plumcake mega sa di caffè e cannella. Ha visto la luce mentre il maritozzo gridava gol perchè la Roma stava segnando e Zigulì mi faceva compagnia come di solito quando in cucina il dolceforno va. Ho semplicemente e nell'ordine introdotto nel bicchierone del robot in sequenza: 3 uova intere, due cucchiai abbondanti di miele, 150g di zucchero di canna, un vasetto di yogurt al caffè e una tazzina d'espresso moka fatto sul momento, 100 ml di olio di semi (sostituibili anche con 80g di burro fuso), 300g. di farina mista manitoba-00, circa due cucchiaini di cremor tartaro, cannella una spolverata, per profumare, e poi prima d'infornare guarnito con granella di zucchero la superficie. Preparare un pò di carta forno in uno stampo da plumcake e dopo aver lasciato a prendere forma il composto qualche minuto, in modo che si distribuisca in maniera uniforme, infornare a 180° per 35 minuti. Il primo naso radar di casa ha notevolmente apprezzato gli aromi che dal super Buondì si sono sprigionati appena sfornato!

22 ottobre 2009

Brutta ma buona buona

Una mela! Una mela cotta e profumata che funge da frutta e dessert! Certo se meglio presentata più appetibile, ma l'importante, il risultato, mi ha convinto. Avrete di stagione già qualche mela rossa...scrocchiarella ... fresca a disposizione? Ok! Levatele il torsolo e incoronatela con chiodi di garofano. Ponetela su cartaforno procurandovi , per riempire il vuoto lasciato dal torsolo, granella di nocciole, riso o orzo soffiato, due cucchiai di Marsala all'uovo, tre di acqua liscia, cannella in polvere e zucchero di canna per spolverare. Lasicatela in posa due minuti e poi infornate a 180° in forno ventilato per 20 minuti. Sfornate e servite con il sughetto che si sarà formato e tre cucchiaini di nutella e nocciole crude d'accompagnamento. Ma buona, ma buona che dirvi non so!

15 ottobre 2009

Minestra di ceci z&z e Sette vasetti e ½ al bergamotto





E’ arrivato il primo freddo, ragazzi che contraccolpo! Ancora due giorni fa le maniche corte ci sembrava impossibile dovessero venir meno, ma così è davvero una cosa esagerata! Dal caldo al freddo repentino senza mezze misure, chiaro che oltre a un po’ di tensione dettata dal cambio stagionale, anche la cucina strizzi l’occhio all’autunno. Ieri sera una bella minestra di ceci fumante e confortante, a fronte di una giornata impossibile o quasi. Ho messo ad ammollare degli ottimi ceci in acqua e bicarbonato dal mattino. A sera li ho scolati e precotti con acqua nuova in pentola a pressione, per 20 minuti. Intanto nell’altra pentola a pressione, quella più capiente, ho dadolato della zucca e delle zucchine, ho aggiunto della cipolla bianca affettata a velo, uno spicchio d’aglio, del basilico spezzettato a mano, olio extra e una presa di sale. Ho appena fatto sfrigolare le verdure ed aggiunto i cece scolati e prelessati, al tutto dopo appena due minuti unito un pò del passato di verdure vegetale che mi era avanzato dal giorno prima, due bicchieri d’acqua e chiuso a pressione per altri venti minuti. Il risultato non appena svuotato la caldaia è stato quello che potete vedere in foto. Consolante davvero! Poco fa invece, in crisi d’astinenza da dolce-forno, ho preparato la prima goduria di stagione: ricordate la famosa sette vasetti di In cucina con me? Ancora una rivisitazione della base a cui o aggiunto, due cucchiai di cous cous cotto con panna e burro, tre carote medie grattugiate, un mezzo vasetto di yogurt di farina di farro, mezzo succo di un’arancia, circa 20 g di mandorle sfilettate, il vasetto di yogurt era quello dal 150 g della crema bianca muller allo zucchero d’uva. Partendo dalle carote e il cous cous col succo d’arancia, ho aggiunto il resto degli ingredienti tutti nel robot da cucina e fatto mescolare a media velocità fino al termine della preparazione. Poi, prima d’infornare ho profumato la crema ottenuta con qualche goccia d’olio al bergamotto, ho cosparso con il mix muller ( i pallini per intenderci) avanzatomi al cioccolato fondente e un po’ di zucchero di canna. Un piacere annusare e poi pregustare mentre andava in cottura a 180° per 40 minuti circa. Alla fine ho schizzato con granella di zucchero. Mamma che buona!

13 ottobre 2009

Due prove riuscite: Lo Zibibbo e il Graziella

Questa volta, per la prima volta a farla da padrone non è la mia cucina , ma quella che ho potuto assaggiare in due ristoranti diversissimi tra loro, accomunati da un unico ingrediente sapiente : il buon cibo! Quando mangiamo ci nutriamo, ma serve ricordare che facciamo anche un'opera di costruzione e decostruzione di equilibri, di percentuali, di gusto e di chimica. E' gradevole gongolare il palato, ma pure non veder galoppare le trigliceridi rende felici! Devo dire che mi è parso ritrovare tanta cura e amore, per il proprio mestiere in questi due posti, lontani pure territorialmente tra loro. Il primo è stato lo Zibibbo di Firenze: atmosfera semplice ed elegante, ricercata, ma cordiale. Qui ho assaporato un antipasto strepitoso, Patè di fegatini con pain brioche e salsa di arance al Porto, una mousse di melanzane affumicata portentosa, una fiorentina da brivido con misticanza di contorno, bevuto un Sauvignon da paura! Il prezzo un tantino sopra le righe, ma ne vale la pena. Il secondo è stato una scoperta allegra, di quelle che fai in serate stanche e leggere, quando il maritozzo ti dice:" molla i fornelli che si va a trovare un ristorantino..." lui propone, io scelgo. Da quasi due anni ci viviamo vicino e ancora non lo avevamo sperimentato: è la trattoria Graziella di Fiumicino (RM). Una sala spaziosa, forse un pò demodè e ruspantina, ma dove la presenza di famigliole al gran completo e accoglienti visi di camerieri pronti e simpatici fanno la differenza. La cucina a vista pulita ed espressa, i piatti generosi e curati nella qualità come si fosse a casa propria. Pesce fresco, i paccheri al sugo di spigola con capperi e olive ve li consiglio, la pizza leggera e gustosa, non troppo unta, le patate fritte autentiche, non surgelate, il vinello bianco e godibilissimo della casa, e dulcis in fundo una chicca: panna cotta al ginepro con cioccolato fuso e creme caramel gentile! Rapporto qualità prezzo notevole e congruente. Mi sono veramente ripresa dopo una giornata tosta, e ho detto tutto! Di tanto in tanto spero di poterci tornare in entrambi i posti e magari chissa, portarvi con me in molti ... Che aspettate, siete pronti a raggiungerci!? A presto e felici esplorazioni enogastronomiche!

7 ottobre 2009

Straccetti di maiale fruttati alla birra




fettine morbide di maiale


un po’di panna fresca


1 velo di farina -1 bicchiere di birra -1 bicchiere di succo d’ananas

pepe verde e rosa

1 ricciolo di burro

Ricavare dalle fettine degli straccetti e riporli in una ciotola cospargendoli di pepe verde e rosa. Versarvi sopra il succo d’ananas e la birra, quindi lasciare marinare per alcune ore. Post marinatura, sciogliere il burro in un tegame, infarinare e aggiungere la carne. Fare rosolare bene su ambo i lati, irrorare con pochi mestoli della salsa di marinatura e attendere che il sugo si ritiri. A questo punto aggiungere la panna e fare insaporire, salando, per pochi minuti. Ecco fatto, semplice, no?! Con questa ricettina facile partecipo alla raccolta di Cristina, Cuciniamo con la birra e auguro a tutti una buona giornata.

6 ottobre 2009

Riso colorato di primo autunno


Zucca a tocchetti, indivia riccia, pomodorini, cipolla , olio extra, una puntina di dado vegetale. In una pentola a pressione fate rosolare le verdure nella cipolla sottile e l'olio, per qualche minuto, poi aggiungete il riso e fatelo appena tostare nell'insieme mescolandolo al dado vegetale. Coprite con 2 o tre bicchieri d'acqua e lasciate andare per 15 minuti dal fischio. Aprite la pentola depressurizzata, aggiungete sale e mantecate con un nocino di burro. Servite spolverizzato di semi di papavero e mandorle a scaglie. Ghiotto e colorato!

5 ottobre 2009

Musica per il palato


Domenica è sempre domenica, e così ieri a pranzo una sinfonia ha pervaso l'aere della mia cucina beneamata. Vi capita di svegliarvi mai con una musica in testa ?! Sì, una canzone, una melodia, lo stacco di uno spot, o la colonna sonora di un film?!...Tutta la mia vita è stata coronata di musica e passioni. Toreador dalla Carmen di Bizet e gli spaghetti alla chitarra, per esempio. Adoro la Carmen tutta e amo gli spaghettoni alla chitarra della Garofalo, spessi, rugosi e generosi con i sughi. Ecco così che un piatto da incanto ha preso forma mentre cercavo di rendere merito ad una partitura, ... cucinando a ritmo...! Più che altro divertendomi un pò tra il frigo, il lavello e i fornelli. Una Cenerentola new age alle prese con vongole da far spurgare, aglio e prezzemolo da triturare, olio da scaldare, zucchine da fare a julienne con mandolina e pomodori da sbollentare appena per spellarli e schiacciarli con facilità in un secondo tempo. Non sono mancati degli ottimi funghi secchi. Questi gli ingredienti. Ho messo su prima le zucchine grattate con l'olio il pesto d'aglio e prezzemolo, allungando con un goccio di buon vino bianco, due minuti ed ho aggiunto nello stesso tegame 2 pomodori maturi spellati e privati dei semini, un pizzico di peperoncino e poco sale. Dopo una prima e leggerissima cottura ho proseguito inserendo le vongole semisgusciate con la loro acqua filtrata di precottura, altro vino e dopo ho aggiunto i funghi secchi porcini messi prima in ammollo, ad ammorbidirsi. In tutto il tempo che le note della Carmen hanno concesso il brano memorabile del Toreador, sono stata a rimestare l'intingolo, fatto andare a fuoco brioso. Piano si è ristretto il sugo, lentamente si sono aperte le vongole e dopo poco anche le zucchine si sono sfinite ! A quel punto mi è rimasto solo da far andare la cottura degli spaghetti alla chitarra, circa i 14 minuti classici, scolare, amalgamare e rifinire il piatto con un pizzico di pepe nero. Sono piaciuti moltissimo ai commensali intervenuti al banchetto, ma a me di più!

29 settembre 2009

Salmone arruscatiello



Al punto giusto insomma!


4 fette di salmone

bacche di pepe rosa e pochi semi di sesamo

rosmarino

uno spicchio d'aglio

olio evo

poca farina

sale


Ho appena velato di farina le fette su ambo i lati, predisposto olio, aglio e rosmarino in una padella, sparso i granellini e i semi a pioggia, adagiato in tegame e fatto andare a fuoco brioso per circa 15 minuti. Le fette erano spesse, sicchè! Il risultato è stata la graziosa crosticina di cui in foto potete visionare l'effetto. Quanto al gusto...vi lascio immaginare! La cottura sarebbe stata più dolce se l'avesse curata il forno, ma datosi che stava già impegnato, anche i fornelli gli hanno fatto far bella figura! Insalata cappuccina e rughetta l'aspettavan con limone in poloposition sulla tavola.

28 settembre 2009

Cous cous di farro e verdure con pancetta croccante + raccolta


Provato e approvato! Avevo comprato questo prodotto bio, il cous cous di farro, qualche tempo fa in un'azienda agricola dove ci siamo trovati col maritozzo, per una ricorrenza lieta e festante. Non disponendo che di sedano, cipolla rossa, pancetta tesa e una confezione di minestrone senza patate e legumi, ho pensato a come fare per trasformarle in un buon piatto unico. Detto fatto: ho messo su il minestrone nella cara pentola a pressione; ho rosolato la pancetta tagliata fine in padella con il sedano e la cipolla rossa a rondelle e l'olio extra, immancabile e fido; ho sbollentato e sgranato con una forchetta dopo appena 5 minuti di cottura, una parte di cous cous con due parti d'acqua e un pizzico di dado vegetale, lasciato coperto a freddare e ad assorbire il liquido per qualche altro minuto. Spento a dieci minuti dal fischio la pentola cuochina, scolato le verdure le ho ripassate con il resto del ragù verde in padella, tinteggiando di rosso con pochi pomodori datterini fatti a spicchi. Servito sul cous cous tiepido le verdure ed elargito in tavola il felice risultato.



P.s. Ciccia Pasticcia ha inagurato una bella iniziativa a base del sommo cereale: sua maestà il riso! Desidero accoglire la sua iniziativa e partecipare alla raccolta





con la ricettina di un piatto postato in foto soltanto qualche tempo fa

Riso venere al fumo di salmone funghi e peperone giallo.

Pulire e saltare in padella funghi Champignon affettati, poca cipolla bianca tritata, uno spicchio d'aglio, un filo d'olio evo e tocchetti di peperone giallo. Lasciare andare a fuoco dolce per 15 minuti le verdure, coperte con solo un'aggiunta d'acqua calda, un pizzico di sale e pochi grani di pimento. Fare ritirare il sughetto e mettere da parte a riposo. In pentola a pressione tostare il riso venere con cipolla dorata e olio, un'aggiunta di dado vegetale e il doppio del riso d'acqua, la proporzione garantirà la giusta cottura e l'apporto di umidità necessario a tirar fuori l'amido dal cereale. Dopo circa trenta minuti trascorsi dal fischio della valvola, spegnere il fuoco e, scaricato il vapore aprire la pentola, assicurarsi che tutta l'acqua sia stata assorbita dai chicchi e quindi mantecare il riso con della panna al salmone, qualche cucchiaio, il sugo di peperoni e funghi, un cucchiaio di parmigiano grattuggiato fresco e a piacimento un pò di prezzemolo tritato. Servire in tavola magari sotto forma di piccolo sformato monoporzione, ottenuto con stampini d'alluminio preposti.

23 settembre 2009

Bassa e dolce




Ecco un dolcetto veloce e di facile realizzazione! Ieri ho trovato dei biscotti tipo oro saiwa da recuperare, inoltre anche la cognata aveva sfoggiato biscottini al burro i cui ultimi resti sono andati a confluire nella realizzazione. Avevo proprio voglia di triturare qualcosa! Ho infatti macerato i biscotti nel robot da cucina, poco più di 200 g., unendoli a 75 g di burro fuso e 4 cucchiaini di miele millefiori. La ricetta base è stata quella per cheesecake di DULCIS IN FURNO alla quale ho poi aggiunto una crema cotta trovata su Cucinare bene di ottobre, semplice crema pasticcera rivisitata, e delle pesche gialle frullate.




la base per 700 ml di crema:


500 ml di latte


3 uova intere


60g. di burro fuso tiepido


100 g di zucchero


150 g di farina


un bicchierino di liquore all'arancia ( io al bergamotto!)


un pizzico di sale fino



Portare a temperatura di bollore il latte lasciandolo poi da parte. Far sciogliere il burro e intanto sgusciare le uova in una ciotola. Montarli con lo zucchero e incorporare la farina a pioggia con un pizzico di sale fino sempre continuando a mescolare. Aggiungere il burro e amalgamare bene. Versare il liquore e il latte da ultimo sempre mescolando il tutto. Far addensare sul fuoco la crema ottenuta per appena 5 minuti. Io durante quest'ultima fase ho frullato con un altro goccino di latte la polpa di due belle pesche nettarine e mixato alla preparazione fino a termine cottura.



Freddato appena sia la base che la crema le ho poi sovrapposte e ultimato con scaglie di mandorla, codette al cioccolato e tocchetti di confettura alla ciliegia. Anche una guarnizione di frutta fresca e limone ci sarebbe stata bene, ma bisognerà pure riproporla e si può sempre variare stile, sennò che gusto c'è?!


Con questo dessert partecipo alla raccolta di Betty e Polepole, per un invito a cena davvero stuzzicante!



15 settembre 2009

Seppia cicciuta tanto piaciuta!





Buona e saporita! La prima volta che il mio forno-amico ricomincia a coccolarci! Si è finalmente abbassata la temperatura e così oggi, grazie a pesce di prima qualità e rinnovata voglia di stare ai fornelli, ho sorpreso il maritozzo con un piatto unico da manuale! Finalmente è stato a casa, per il pranzo, un giorno feriale e quindi mi sono sbizzarrita! Grandiosi cefalopodi di considerevole peso e forma mi hanno dato l'impressione che ricomposti in un morbido e candido involucro sarebbero stati il contenitore ideale di un ripieno diverso e in verde. Così ho pulito, lavato e sezionato in due parti le seppie: da un lato le sacche contenitrici e dall'altro i tentacoli. Ho messo a scottare, in acqua bollente, 10 zucchine di piccola taglia divise a metà, per il verso della lunghezza. Nel frattempo ho spezzettato una frisella di pane casereccio nel robot da cucina, atteso di umettarla con le zucchine cotte cinque minuti e scolate, rinforzato il tutto con 4 fette di pancarrè, un filo d'olio extra, sale&pepe, prezzemolo, una punta d'aglio, poco grana spolverato e via a doppia velocità! Qualche secondo e l'impasto l'ho versato in una scodella dove ho aggiunto una manciata di uva passa ammollata e strizzata, della radice di zenzero fresco tritata fine, un piccolo mestolo dell'acqua di cottura delle zucchine. Con tale ripieno ho riempito le sacche di seppia, richiudedole poi con degli stuzzicadenti. Nel frattempo che lasciavo a riposare intinti d'olio i rotoli di pesce, ho preso i tentacoli, li ho fatti a dadini e messi su in padella con olio, aglio, pomodoro fresco a pezzetti, un goccio di vino bianco, e la rimanenza del trito verde in avanzo al ripieno, profumando tutto con un pizzico di origano. Appena 5 minuti e, allungando il sugo con ancora una parte dell'acqua di cottura delle zucchine, ho infornato, aggiungendo al brodo le sacche ripiene, a 200 gradi per 15 minuti. Poi ho fatto andare a 180 per altri 35 minuti circa. Il risultato lo potete vedere nelle foto sovrastanti, ma del profumo cosa dire? ... Posso solo descriverlo: penetrante e mediterraneo! Di mare e sud!

9 settembre 2009

Colazione sprint e prima di tortiglioni saporiti

Mi concedo una pausa muy sabrosa esta magnana e saluto tutte le donne a cui oggi e domani è dedicato il G8 delle donne che è certamente una proposta interessante da cui auspichiamo possa nascere del buono e del giusto. Un pò di luce su tante ombre che rendono difficile la convivenza civile in un mondo un tantino alla deriva rappresenta una flebile luce, ma pur sempre un bagliore nella notte. E così la colazione è stata energetica e odorosa con aromi di bergamotto, una marmellata speciale, note di gelsomino, nel the prodotto da altro-mercato, uva italia dolce come il miele, e un caffè alla cannella girato con zucchero di canna. Basta poco, che ce vò, e la giornata ti sorride! In quanto ai tortiglioni, sono stati improvvisati al momento, visto che per cambiare, mi toccava tanto da fare al pomeriggio del venerdì scorso e o così o ciccia! Avevo piccole zucchine fresche a disposizione, dei magnifici fiorilli della medesima pianta e delle alici sott'olio da terminare. Per cui, aglio tagliato fine e peperoncino per il soffritto istantaneo, un paio di alici sfilettate subito immerse, le zucchine tagliate a julienne e aggiunte dopo un minuto dallo sfaldamento dei pescetti, rimestata veloce e dopo circa dieci minuti a polvere i fiorilli e del basilico spezzettati entrambi a mano. Il tempo che i tortiglioni cuocessero, poco sale, che le alici ne hanno di proprio, e servito piatto fumante con contorno di un filo d'olio a crudo per esaltare il condimento. Da leccarsi i baffi! Parola del mio gattone Zigulì che si è scodellato gli avanzi!




1 settembre 2009

E tutto è bene ciò che finisce bene!



Ancora un'altra estate trascorsa e depositata nel novero dell'archivio della vita. Sole, mare e voglia d' assoluto relax ci hanno accompagnato, per il tempo appena sufficiente a raccattarci e rimetterci in sesto, prima di riaffrontare la giostra annuale del lavoro e della routine quotidiana in capitale. Non avevo nessuna propensione a disfare le valigie, non avevo necessità di spulciare internet (piccola bugia! Mi siete mancati tutti!), ancora non mi sento di caricare i panni in lavatrice, solo i fornelli pure poco attraenti , per via del gran caldo, sono apparsi unico richiamo alla civiltà e al bisogno necessario a rinvenire corpo e spirito. Così, ovvio che il primo del rientro fosse dedicato più che mai ai prodotti tipici e di alta qualità che la mia terra sa regalare. I fragranti sentori che si sono sprigionati durante la breve preparazione sono stati consolatorii e pregni di un umore gradevole, atto a risollevare con amore e passione le sorti di un rientro malinconico. Ho acquistato, nei momenti che anticipavano la partenza, cipolle rosse di Tropea, dolci e polpose, carciofi arrostiti sott'olio, irresistibili per una golosa consumatrice, funghi porcini secchi di Cardinale, paese provvido di tali delizie e dei bucatini fatti di grano duro e tirati al momento al Panificio Albanese di a Marina di Gioiosa J., dove la qualità si concretizza nei prodotti ancorati alla tradizione di una sapienza decennale impastata di sacrificio e duro lavoro. Poteva mancare la bomba nduja al peperoncino vivificante? Assolutamente noooo!!! E perciò giù con un'intera caterva di altre conserve e preparati e sughi e stagionati, per chiudere con note dolci, gli amaretti inimitabili e divini di un'antica pasticceria, sempre del territorio. Potevamo non gustarli durante il viaggio? Hanno addolcito le code in autostrada e la fiacca d'agosto! Le rustiche coccole del primo piatto nella mia solita cucina, hanno poi contentato il pranzo della Domenica di cui vi partecipo qui foto e ricetta:


Per 2
Una cipolla rossa di Tropea

Funghi porcini secchi 150 g

Carciofi arrostiti sott'olio 8 mezzi cuori di numero

Tre cucchiaini di Nduja

Basilico
olio extra

sale e pepe q.b.


Soffriggere la cipolla tagliata a rondelle velate con olio e nduja. Ammollare i funghi in acqua tiepida e una volta rinvenuti unirli al soffritto. Da ultimo i carciofi scolati, spezzettati e conditi con abbondante basilico fresco, salteranno in padella insieme al resto e ad un filo d'acqua. Sale, pepe, dieci minuti di cottura al massimo e il sugo sarà pronto.

Nel frattempo preparate i bucatini freschi e scolateli appena più che al dente, per ripassarli un momento dopo nella salsa fumante e briosa! Servite e godetevi lo spettacolo accompagnati da un buon rosso, fresco e accattivante preludio di un'autunno che ci aspetta dietro l'angolo!



4 agosto 2009

Coniglio saporito e calura in discesa

Solo che tra qualche giorno si parte per le tanto ambite vacanze...Non vorrei c'imbattessimo proprio in quegli splendidi temporali estivi che possono bagnarti le ferie...Danza del sole per propiziarci il benvenuto del grande fratello giallo, mi sembra opportuna! Nel frattempo continuo a sminuzzare e sfrigolare in cucina, che è un vizio duro a morire! Ieri qui ho trovato questa succulenta proposta e datosi che avevo nel freezer, che lentamente sta cominciando a svuotarsi, un bell'esemplare di coniglio casereccio ho pensato: che farne di diverso? EUREKA! Guardo in internet e troverò alternative a bizzeffe! Infatti, ci è voluto chiaramente il tempo di un click, dopo qualche aggiustamento e preparativo il risultato non ha deluso il palato! Di contorno un'insalata di pomodori a tocchetti, rucola e cipolla rossa dolce di Tropea, condita con gocce di limone e olio evo, ha completato degnamente il piatto.


Tagliare a pezzi il coniglio, lavarlo in acqua e aceto e asciugarlo. Rosolarlo in olio e burro a calore medio. Salarlo, spruzzarlo di vino e farlo evaporare. Cuocere circa 1 ora, coperto, aggiungendo brodo caldo. In una padella soffriggere la pancetta tagliata a dadini in poco olio, unire un trito di salvia e rosmarino e sale e far insaporire. Aggiungere il trito al coniglio poco prima di levarlo dal fuoco. Mescolare e servire ben caldo.


per 4 persone

30 luglio 2009

Mouss..akà ... di melanzane e carne!

La Moussaka è sicuramente uno dei piatti più conosciuti della cucina Greca e io adoro quando la mia dolce cognatina Cipriota me la prepara succulenta e carica di golose fragranze. Non essendo però nella condizione di volermi mettere ai fornelli, causa caldo africano incombente, per riprodurla, mi sono dedicata ad una versione un tantino rivisitata e pratica del piatto. Il risultato è stato simile ad una delicata polpetta gigante...molle! Ma il gusto non ha tradito le mie pur flebili aspettative! Un bel pò di polpa di vitello tritata, tuffata in un giardino di cipolla rossa affettata fine e mescolata a pomodori pachino e tanto basilico. Immancabile l'olio d'oliva a condire il tutto, fatto andare a fuoco vivace il tempo necessario a far cuocere la carne. Intanto le melanzane polpose e fresche divise in spicchi bollivano con appena un pizzico di sale fino a colororsi e poi stop. Nel lavello attendeva lo scolino che arrivassero le mie amiche viola! Strizzate bene e non sciupate le ho passate al mixer con parmigiano e altro basilico. Ho infine mescolato la purea al sugo di carne e pomodorini e coperto il tutto con panna da cucina, perchè di far la besciamella non avevo alcuna voglia. Infornato a 180° ... aspettato 20 minuti ... sfornato e fatto freddare. Buonissimo con un'insalata di cetrioli a contorno!

26 luglio 2009

Croccante di pollo con verdure di sole


Vi capita di aprire il frigo e volerlo vuotare di ciò che trovate, per poterlo poi riempire di nuovo, con maggior freschezza e varietà, di qualunque cosa? A me è successo venerdì, e anche se , ovviamente non ho eliminato se non pochi articoli! L'esperimento di assemblare gusti e sapori è riuscito perfettamente, con buona pace del maritozzo che ha gradito la cenetta scrocchiarella! Avevo del petto di pollo intero, e dopo averlo tagliato in fette spesse e irregolari mi scervellavo a trovare soluzioni, per non proporlo come al solito al coniuge che sarebbe arrivato strafatto di stanchezza e fame. In soccorso poi mi è venuto un libricino che sto leggendo con grande curiosità e rispetto della trama linguistica, che è curata più della stessa narrazione quasi : La maga delle spezie di Chitra Banerjee Divakaruni. La storia di una vecchia signora indiana in una botteguccia di Oakland, California, con le sue mani nodose sfiora polveri e semi, foglie e bacche, alla ricerca del sapore più squisito o del sortilegio più sottile. E' Tilo, la Maga delle Spezie. La sua storia inizia in uno sperduto villaggio indiano dove la rapiscono i pirati, attratti dai suoi arcani e misteriosi poteri, per portarla su un'isola stregata e meravigliosa. Lì Tilo apprende la magia delle spezie che in America le permetterà di aiutare chi, come lei, si è lasciato l'India alle spalle. Nella Bottega della Maga, dunque, sfilano vite e desideri, fatiche e speranze d'immigrati, e le spezie, con i loro mille, minuscoli occhi, scrutano ogni gesto della loro signora. Mi ha ammantato e stordito di colore e profumi la scrittura, anche se la vicenda sul dipanarsi è un romanzo quasi rosa, ma la presenza delle spezie conferisce al racconto un gradimento difficile da rimuovere dal pensiero di chi si esercita in cucina: stimola! Perciò mi ha convinto l'idea di pestare appena dei semi di sesamo, mescolarli con un accenno di vino bianco, della salsa di soia e dello sciroppo d'acero, per impanarvici dentro i tocchetti di carne. Nel frattempo ho messo in padella a profumare un giro di olio extra con aglio e generose foglie di salvia. Appena gli odori si sono sprigionati ho adagiato i pezzetti di pollo nell'intingolo e fatto andare a fuoco vivace per 10minuti circa. Si è dorata e tostata la crosta mentre l'anima si è mantenuta morbida. Nel frattempo un' altra padella ha accolto falde di peperoni gialli, julienne grossolana di carote e rondelle di cipolla rossa condite con il solito venerabile olio extra e semi di cardamomo verdi. Altra cottura di circa venti minuti appena e poi servito tutto con grande semplicità in tavola. I croccanti di pollo erano squisiti e le verdure meritevoli di lode, per l'abbinamento! Chissà se alla maga TILO sarebbero piaciuti!?

20 luglio 2009

POLPOSIA


Morbido morbido, profumato di limone, delicato e gustoso è andato via che è un piacere! E' stato semplice da preparare, per una cenetta a 4 che ha avuto spigolette al sale e insalata di rucola pachino e canasta in scena, con accompagnamento di patate novelle lesse, una fritturina di calamaretti e questo antipasto di polipo che velocemente ho preparato in 1 ora e 30 minuti! Basta farlo cuocere con tanta acqua e sale grosso q.b. in una meravigliosa pentola a pressione. Per renderlo morbido attendere che, dopo 40 minuti di cottura circa, per un polpo medio, si freddi nella sua stessa acqua senza aprire la pentola se non a raffeddamento completo. Poi tagliarlo e distribuirlo in porzioni condito con olio sale, pepe, gocce di limone e prezzemolo finemente tritato. Aggiungere pure qualche mestolo dell'acqua di cottura ne rinforza ed esalta la sapidità. Piaciuto tanto e spazzolato in allegria!

6 luglio 2009

Souté di cozze fasolari e vongole con insalata di agrumi



Lo so, il tempo passa, e le cose per fortuna terminano o cominciano...Finita la scuola, ringrazio tutte le colleghe che amorevolmente mi hanno permesso di lavorare bene, imparare meglio e partecipare con affetto e dedizione. Ci ritroveremo presto, o almeno spero! Dovrebbero cominciare le vacanze, ma mi pare ancora lontano il momento, giacchè da una settimana vado a far commissioni a destra e manca come una trottola e mi ritrovo con un arretrato di faccende, non da meno casalinghe , di proporzioni bibliche! Che fatica ragazzi! Ecco perciò che la voglia e il tempo di preparar manicaretti si assopisce un pò. Leggendo però le fantastiche pagine del mio adorato Montalbano, a proposito La danza del gabbiano è una vera chicca di cui enormemente ringrazio l'autore Camilleri e di cui invito caldamente alla lettura, quando t'immergi nella descrizione dei piatti di pesce succulenti e dal gusto fortemente mediterraneo l'acquolina si scatena e ricorrere a medicamenti culinari urge!!! Così con dei frutti di mare freschissimi ho provato e sottoscritto questa meraviglia del Soutè abbinandola ad un'insalata che balla, come il gabbiano del libro, la sua ultima danza, visto che le arance sono tardivi.....ssime! Le adoro e perciò passatemi l'ispirazione.


Ingredienti:


cozze 1kg


fasolari 1kg


vongole 1kg


3 spicchi d'aglio

una manciata di pomodori pachino


1 bicchiere vino bianco o poco più


Prezzemolo tritato


Olio extrav


sale e pepe


peperoncino


un grosso tegame di coccio


Lavate e raschiate il guscio delle cozze, pulite i fasolari e le vongole. Spurgate gli animaletti facendoli ammollare in acqua fredda e sale o farina di frumento. Fate aprire le cozze in una pentola. Di seguito i fasolari e da ultimo le vongole. Raccogliete tutta l'acqua che faranno e filtratela. Nel grosso tegame di coccio, predisposto alla cottura, fate rosolare l'aglio e il prezzemolo tritati fine in abbondante olio, disponete i filettini di pachino, bagnate con il vino e fate evaporare, ma non del tutto. Aggiungete i mitili con tutta la loro acqua filtrata, spolverate con altro prezzemolo, salate e pepate abbondantemente, poi girate bene. Fate cuocere per qualche minuto. E' consigliato servire il souté caldo con bruschette di pane fumantine e un buon bianco fresco o del prosecco . ARRICRIATEVI!!!!!


Di contorno ho preparato un'insalata di arance tardive e sedano che ho salato e pepato di nero appena, servendole come delicato inserto dopo-pesce condite all'olio extra. Andrebbero pelate a vivo, ma il tempo ... ahimè, tiranneggiava. Squisite e dolci !

19 giugno 2009

A noi son piaciuti così!





Le verdure di questa stagione cominciano adesso a regalarci i primi colori e sapori senza dubbio veraci! Ecco perciò tre pietanze da mangiare con gli occhi prima e col palato poi!



Penne ai peperoni ( e qui quasi mi ripeto , ma repetita juvant e nel caso dei cibi necessità quando la qualità merita e il gusto ci guadagna!)


Semplicemente spellate dei peperoni che avrete fatto scottare in forno cotti in purezza per circa 30 minuti a 180°. Preparate intanto un trito di abbondante basilico e aglio, che farete appena rosolare con un giro generoso d'olio extra. Appena avviato lo sfrigolio immergete nel profumatissimo intingolo i filetti di peperoni e salate a gradimento. Scolate al dente delle penne medie, versatilissime compagne di molti piatti, e condite con le verdure che al momento salteranno in padella con brio, per qualche minuto. Servite calde e soffermatevi in cucina qualche istante a godervi l'odore del soffritto che nel frattempo si sarà diffuso come un'olezzo inebriante!


Che scoperta è stata quella del grano saraceno! Decorticato in chicchi preziosi, con venti minuti di cottura appena emana un curioso sapor di nocciole tostate, e sposa magnificamente verdure delicate rivisitate appena all'occorrenza. Mettete in ammollo il grano saraceno per il tempo che impiegheranno delle belle zucchine tonde ad ammorbidirsi in una wok con rondelle di cipollotto abbondanti, olio buono, e dadini di pancetta dolce profumati all'aneto e che avrete fatto avviare con uno spruzzo d'aceto. Mescolate adeguatamente il grano come se vi accingeste a preparare un risotto e quindi predisponendo del brodo vegetale o usandone un cucchiaio di quello commerciale. Mantecate con le verdure il tutto e continuate a girare fino a cottura , irrorando costantemente il cereale che gonfia piano e accresce i chicchi grazie ai liquidi! Curioso e saporito!


L'ultima prova è una variegata ratatouille di verdurine miste, condite con pomodoro, basilico, cipolla, e irrobustita da dadini di pancetta affumicata, questa volta. Mettere insieme, zucchine, carote, sedano, un peperone verde, fagiolini e una melanzana cicciuta e polposa senza buccia. Rosolarle e contaminarle con la pancetta che dovrà essere di ottima qualità, magari pure un tantino aromatizzata alle spezie fini. Assaporatela tiepida, come una zuppetta e accompagnatela con qualche crostino di pane bruciacchiato e olio buono.