15 settembre 2011

Polenta in verde, tortino di seppie e fagiolini al balsamico







Una cosa che mi piace mangiare in purezza, ma davvero deve sapere di mare ed essere freschissima, è la seppia. Ne ho trovate in offerta al supermercato che di certo non è la pescheria sotto casa, ma in mancanza di meglio e dato che serve comunque ruotare i cibi, all'occorrenza anche del supermercato ci si può fidare!  L'idea  del tortino è balenata appunto perchè non conoscendo la durata del pesce in esposizione prima lo si cucinava bene meglio era. ho seguito inizialmente le istruzioni tratte da qui, ma poi ho continuato alla mia maniera. Dopo aver preparato la seppia come riportato l'ho lasciata freddare insieme agli altri elementi del condimento, raccogliendone quindi dopo qualche ora i pezzetti e le falde, separandoli dal contesto, per  immergerli in una mistura di aceto bianco e vino. Due parti di vino buono, per me un'offida passerina ascolana, bianca e temprata in frigo, per una parte d'aceto doc. Trascorsi 30 minuti circa dall'immersione, ho preparato il mio magico robot, fornito di lame per sminuzzare e ho reso poltiglia i tocchetti di pesce, tirandoli su dall'ammollo. Nel frattempo ho preparato un impasto tipo come da polpetta semplice, formaggio, un uovo, prezzemolo, pangrattato, sale e pepe e vi ho agggiunto il trito di seppia amalgamando bene e aggiungendo tre cucchiai d'acqua per lavorare comodamente a mano il tutto. Una volta terminato con il preparato, ho unto una teglia da forno di olio e adagiato in uno strato unico di circa due cm di spessore la polpetta di seppia, uniformando e livellando bene, prima di aggiungere, sul suolo così ottenuto, il condimento ai capperi e alle olive che era stato ad amalgamarsi bene in padella. Finita questa fase ho infornato a 180 per 10 minuti a forno ventilato per far sì che dorasse la superficie del tortino e lasciato intiepidire in un secondo tempo lontano dal calore. Nel mentre ho preparato una polentina superveloce, di quelle già precotte che si ottengono con 15 minuti in tutto di cottura, e l'ho vestita di una salsa verde fresca e robusta fatta con olio, prezzemolo, aglio, basilico e sale, giunti ad un filo d'acqua. Accostata vicino al tortino ho pensato che avrebbe fatto scena e piatto unico se accompagnata a dei fagiolini teneri e saltati all'aglio, finiti di balsamico e prezzemolo sminuzzato. Un trionfo e una goduria per il maritozzo che inaspettatamente ha esclamato: " Tortino di seppia e polenta"?! Già!     

7 settembre 2011

Basmati leggero e pollo passpartout



Uno sfizio gustare qualcosa di diverso dopo aver visto ricette thailandesi in tv! Ieri dopo tre settimane da quando il nostro frigorifero Whirpool ha deciso di spirare, beh la realtà dei fatti è che avendo avuto un problema elettrico al quadro della cucina saltato il freezer durante la nostra vacanza ... insomma i bacherini hanno fatto festa e si sono impadroniti di tutto quanto sapeva di pollo e carne e pesce e per poco che fosse, distruggendo il mio bell'amico goloso, finalmente abbiamo fatto la prima spesa di rientro. Ho comprato di tutto e mi sono vendicata dell'attesa patita prima che arrivasse RSamsung!Il nuovo frigo! Un idillio a prima vista! Beh, le ricette thailandesi le ho viste su sky e mi hanno talmente contagiato che in soli 40 minuti ho deciso di pranzare con due coscette di pollo, del riso thai e qualche altra cosina di conforto. Ho tagliuzzato le coscette incidendole e messole a scaldare una padella antiaderente dove ho sminuzzato almeno 5spicchid'aglio abbondanti e della paprika forte. Senza aggiunta di altri grassi, ho spezzettato del timo secco, dell'erba cipollina, dell'alloro, unito due chiodi di garofano e appena qualche scaglia di funghi porcini secchi tutto insieme nella padella. Aggiunto 4 mestoli d'acqua calda dopo aver rosolato il pollo e le spezie, ho sforbiciato della lattuga trocadero e pesato circa 70g di riso basmati che dopo circa 25 minuti di cottura alla carne, hanno preso posto insieme al resto in padella. Ora si sa che per cuocere il riso basmati o thai sia ottima  pratica proporzionare acqua o liquido nei termini del doppio peso del cereale, quindi ancora poca acqua e poi un largo coperchio a sigillare per finire la cottura in modo appropriato, cioè senza smuovere il tegame o il suo contenuto. Circa 12 minuti più tardi ho scoperchiato la pentola e un delirio olfattivo mi ha confuso per qualche istante. Ho atteso che ancora un attimo e il riso facesse una stupenda crosticina dorata, irrorato con un giro d'olio d'oliva crudo e divorato e assaporato con l'idea di darne conoscenza ghiotta e gioiosa anche a quanti di voi vorranno provarne una replica!