POVERI MA BELLI!Raccolta che dovrebbe infondere un senso a piatti particolarmente semplici ma che hanno segnato un pochino la nostra vita o quella di qualcuno che amiamo. Mia suocera, contrariamente al solito luogo comune del "Diffidane! E' meglio!", mi racconta spesso molte cose inerenti la sua lunga e generosa esistenza. Al momento in cui le ho detto della voglia di scrivere, per questa iniziativa, ha preso a ricordare dei tempi in cui la fame era nera, c'era la guerra e dopo i bombardamenti, per i sopravvissuti, era dura resistere. Sua madre, fornarina del paesello, fine come un fuso, ma forte come leone, adorava suo papà pescatore. Insieme a lei e altri 12 figli, i due genitori cercavano di sopravvivere a quella grande sconcezza che fu la seconda guerra mondiale. Passavano gli aerei e si correva nei rifugi. Una volta finiti i bombardamenti lo spettacolo fuori era devastante, ma nonostante tutto necessitava andare avanti. La vita stessa lo richiedeva e quindi diventava fondamentale procacciarsi il cibo e fare modeste scorte, per augurarsi di non morir d'inedia dopo avere beffato le bombe. Il babbo espresse con infantile dolcezza, un giorno lungo e rumoroso come tanti, il desiderio di poter assaggiare una succulenta zuppa di pesce come la ricordava quando il mare pullulava ancora delle sue proprie creature, che scemavano ed erano ormai ridotte all'osso, a seguito di tutto quanto aveva annientato dopo essere stato sganciato dagli aerei. Andava a pesca, giacchè quello era il suo mestiere, tornando sempre con poco o quasi niente negli ultimi tempi. La mamma, però non si diede per vinta e gli disse che all'indomani, in qualche modo, avrebbe riassaporato il gusto che tanto ricercava nel ricordo sano e bello di momenti spensierati. Corse in spiaggia e chiese a un suo fratello di andare a prelevare pietre dal fondo dove l'acqua era pulita e poi di portargliele insieme a mezzo secchio d'acqua di mare. Corse per campi a cercare qualche pomodoro maturo e infine tornò contenta a casa dove si mise all'opera. Cominciò a preparare un battuto profondo di prezzemolo, aglio e basilico. Grattugiò la scorza di un pezzetto di formaggio avanzato e mise tutto a soffriggere lentamente sul fuoco, con olio d'oliva. Una volta puliti i pomodori li tagliò a tocchetti e li rovesciò nel profumato intingolo che andava a fiamma bassa. Schiacciandolo il pomodoro emana i suoi umori e una volta arrivato a qualche minuto di cottura ecco che necessita d'acqua, per proseguire il bollore e non bruciarsi. Fu a quel punto che donna Natuzza prese le pietre e l'acqua di mare che il figlio le aveva procurato e le versò nel sugo a dargli corpo e specifica! Ne venne fuori un brodetto delicato e lievemente gustoso di mare, con il quale condì degli spaghettini che loro stessi lavoravano al forno, con la poca farina disponibile. Riuscì a stupire ed emozionare il buon consorte, rendendolo incredulo e felice! Di questi tempi andar per mare a prelevare acqua o pietre, per ripetere l'operazione, sarebbe altamente rischioso e insalubre direte voi, ma mia suocera, memore di tanta sana, cara, dolcissima, prova d'amore, negli anni ha sempre preparato, per il marito e i figli, la ricetta del brodetto di pesce con tutti gli scarti dei pesci da zuppa, ricavandone il capolavoro che ha trasmesso a me e che servo con la stessa emozione a voi lettori del mio blog :
x 2
un ciuffo di prezzemolo abbondante
lo stesso di basilico
1 spicchio grosso d'aglio
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
6 pomodorini piccadilly
quattro teste e code di pesci da zuppa pulite e fresche
mezzo litro d'acqua tiepida
olio evo
sale e pepe q.b
Preparare al mortaio le verdurine con l'aglio e il parmigiano ottenendo un pesto grossolano. In un tegame disporre abbondante olio d'oliva a sfrigolare e non appena caldo aggiungervi il battuto. Il tutto dovrà avvenire a fuoco lento, altrimenti il condimento si attacca al fondo. Tagliare a pezzettoni i pomodorini lavati e privati dei semi. Inserirli nel sugo e dopo poco aggiungere i ritagli di pesce coprendoli con l'acqua tiepida fino al loro completo ammollo. Scuotere il tegame di tanto in tanto senza mai girare il pesce con mestoli e varie. Tirare il brodo e a cottura quasi ultimata salare e pepare a piacere. Cuocere a parte circa 180 g di spaghetti sottili e servire nel brodetto accompagnati dalle spigolature di pesce ricavate dagli scarti. Buon appetito!
1 commento:
Scusami per il ritardo... grazie, inserisco subito!!! Bacio, N.
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